CONTRO IL VERTICE ITALIA-ISRAELE

torino-30-novA distanza di due mesi dal suo insediamento, il governo delle larghe intese si precipita ad inviare in Israele il suo primo ministro, come sua prima visita fuori dall’Europa, con l’obiettivo di confermare la continuità della politica italiana sulle questioni mediorientali ed il suo sostegno incondizionato ad Israele.

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Shock climatico ed energetico: il Pentagono si prepara alle proteste

Pubblichiamo un articolo di analisi di Nafeez Ahmed da www.znetitaly.org (Originale: The Guardian) che esplicita molti collegamenti che tornano di continuo nei contenuti del nostro blog.

Esercitazione dell’esercito USA in funzione antisommossa (fonte Dipartimento della Difesa USA)
Esercitazione dell’esercito USA in funzione antisommossa (fonte Dipartimento della Difesa USA)

Il primo effetto della crisi attuale è stato il trasformare le popolazioni “nazionali” in potenziali ma sicuri “nemici” dell’ordine capitalistico. E l’unica figura dello “Stato” ancora utile, nell’orgia dei privatizzatori, resta quella militare.

Non è un fenomeno originale, ma non per questo è meno criminale. Lo abbiamo sintetizzato in diversi articoli come il “dovete morire”: una parola d’ordine dei governi e delle corporation per “superare la crisi” e far ripartire l’accumulazione. Se la crisi, infatti, è – come è – una creisi di sovrapproduzione di capitali, quindi è sovraproduzione di denaro (finanza), merci, industrie, allora è anche sovraproduzione di popolazione.
La risposta classica è stata sempre la guerra. Interimperialistica, ovvero contro un altro imperialismo concorrente /quello tedesco e giapponese,nella seconda guerra mondiale), con grande “consumo” di capitale proprio (anche umano), ma soprattutto distruzione di capitale altrui.
Questo tipo di guerra, con la proliferazione globale degli armamenti nucleari, è diventato di fatto impossibile o quasi.

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19 Giugno: Contestazione convegno CWC

Oggi, 19 Giugno 2013, abbiamo contestato la quarta conferenza sul cyber warfare, la seconda ospitata dall’università di Roma “La Sapienza”. La conferenza (www.infowar.it) è stata organizzata da centri di ricerca de “La Sapienza” e dell’università di Firenze, unitamente a partner privati tra cui, Vitrociset, Finmeccanica (primo produttore di armi in Italia) e Maglan (società israeliana di difesa ed informazione, leader nel settore della cyber-guerra nonché ideatrice e finanziatrice del convegno).
Questo convegno mira a rafforzare la collaborazione fra università, governo e industria bellica, al fine di sviluppare il settore delle cyberweapons, ormai cruciale all’interno dei conflitti globali.
Dalla mattina abbiamo dato vita ad un presidio rumoroso sotto il rettorato dell’università, “sparando” contro il convegno diverse registrazioni di bombardamenti, all’attenzione dei numerosi agenti della digos che sorvegliavano e difendevano l’edificio.
Durante la giornata abbiamo informato gli studenti e le studentesse riguardo cosa stava accadendo nell’aula magna del rettorato, visto che questo genere di iniziative tendono a passare sotto silenzio, e a disturbare chiunque intendesse passare una tranquilla giornata discutendo delle ultime innovazioni in materia di armi cibernetiche e conflitti globali.
Il convegno di oggi è solo uno dei tanti esempi dell’effetto di anni di riforme universitarie, e stigmatizza sempre più chiaramente il ruolo delle università e di chi le frequenta: formare tecnici asserviti a chi si macchia quotidianamente di sangue in nome del profitto. Gli attori citati sono infatti protagonisti nella schedatura, nel controllo e nell’eliminazione del popolo palestinese, a cui va tutta la nostra solidarietà.
Il consolidamento dei rapporti tra università occidentali ed università/aziende israeliane è parte di una strategia dilagante, che la comunità accademica e la popolazione studentesca non possono ignorare. Per questo ci sembra fondamentale continuare ad evidenziare le collaborazioni tra atenei italiani, stato d’Israele ed aziende guerrafondaie: perché di ignavia si muore, e chi non prende posizione è complice.
Vengono nelle nostre università, malconce, a parlarci di sicurezza: una sicurezza che riguarda solo coloro che la vendono, aziende, enti governativi, forze dell’ordine, e che prevede controllo e repressione per chi si ribella a questo stato di cose: per questo esprimiamo solidarietà ai compagni e le compagne dell’Ex-Cuem di Milano, colpiti oggi da arresti domiciliari o indagati a piede libero.
#STANDUP4EXCUEM
FUORI LA GUERRA DALL’UNIVERSITA’
FUORI GLI SBIRRI DALL’UNIVERSITA’
Assemblea dell’officina di fisica

FUORI MAZINGA DALL’UNIVERSITA’

Pubblichiamo l’appello dei ricercatori contro la partecipazione dell’università alle ricerche di cyber-guerra

per adesioni scrivete all’indirizzo scienziati@insiberia.net

Fare ricerca tra le rovine dell’accademia è attività spesso frustrante. A seguito di un’infinita serie di tagli, la mansione principale cui si dedicano le istituzioni di ricerca è la captazione e la gestione dei fondi. Il lavoro del ricercatore è totalmente subordinato alla capacità di attrarre finanziamenti pubblici o privati. Fare ricerca in tempo di crisi vuol dire sopratutto essere capaci di piegare il proprio progetto a programmi quadro, con buona pace di antichi orpelli come la libertà e l’autonomia.
Non ci interessa analizzare i processi che hanno ridotto il ricercatore al ruolo di bassa manovalanza tecnica del sistema economico, ci limitiamo a prenderne atto.
Questo però non vuol dire che sia giustificabile disinteressarsi totalmente alla finalità del lavoro che si compie, delle tecniche che si contribuisce a sviluppare. Continue reading

STOP INFOWAR: fuori la guerra dall’università!

STOP INFOWARIl 19 Giugno 2013 si terrà nell’aula magna de “La Sapienza” la quarta conferenza sulla cyber warfare, la seconda ospitata dall’università. La conferenza è organizzata da centri di ricerca del “La sapienza” e dell’università di Firenze, unitamente a partner privati tra cui, Vitrociset (Finmeccanica) e Maglan (ideatrice e finanziatrice). Tra i vari e numerosi relatori interverranno ad esempio il Colonello Giandomenico Taricco (II Reparto [Informazioni e Sicurezza] dello Stato Maggiore Difesa), specialisti del ministero dell’interno, esponenti del ministero della difesa, insomma il fior fiore dell’industria bellica, della difesa e dell’esercito italiani. Continue reading

Stephen Hawking aderisce a boicottaggio Israele

Il matematico britannico, uno degli scienziati più noti al mondo, ha ritirato la sua partecipazione ad un evento promosso dal presidente Shimon Peres a Gerusalemme

Gerusalemme, 8 maggio 2013, Nena News – La notizia sta facendo il giro del mondo. Stephen Hawking, uno degli scienziati più famosi, ha aderito alle iniziative di boicottaggio di Israele promosse da accademici e personaggi internazionali in segno di protesta contro il trattamento dei palestinesi da parte dello Stato ebraico.E lo ha fatto annunciando il ritiro della sua partecipazione ad un evento promosso dal presidente israeliano Shimon Peres a Gerusalemme. Lo riferisce il quotidiano britannico The Guardian. Continue reading

Scenari Energetici 2.0

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La logica dell’ EMERGENZA ha caratterizzato le scelte governative degli ultimi anni, garantendo la permanenza di politiche atte a salvaguardare l’appropriazione privata del profitto e ad imporre la socializzazione dei costi: dall’accordo Fornero sulla produttività, ai tagli all’istruzione pubblica e alla sanità o, più in generale, alla svendita di territori e servizi.

In questo quadro la cosiddetta green economy ha assunto un ruolo fondamentale: presentata come la nuova frontiera di investimento con cui creare occupazione e spacciata come sinonimo di “sviluppo eco-sostenibile”, nei fatti permette proficui investimenti e guadagni per pochi, ma a prezzo della mercificazione e sfruttamento dei territori e delle nostre vite, tanto quanto le vecchie fonti fossili. In tempi non sospetti, l’introduzione della parola magica “fonti assimilate“, nei decreti che regolano l’erogazione di incentivi statali agli impianti di produzione energetica, permise un fiorire di investimenti nel settore dell’incenerimento dei rifiuti. Continue reading

La guerra dentro l’eccellenza universitaria

da Contropiano

Università, classe dirigente e guerra: il caso della Scuola Sant’Anna di Pisa. Un laboratorio comune per studenti eccellenti, militari, scienziati e futuri quadri dirigenti.

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Se gli ultimi dati del Consiglio Universitario Nazionale ci hanno confermano l’avanzamento nella costruzione di un’Università di classe, dove la ristretta “utenza” che potrà permettersi di studiare negli atenei privati andrà a formare la futura élite tecnocratica del Paese, il caso della Scuola Sant’Anna di Pisa ci presenta un modello di formazione della classe dirigente basato non sull'”esclusione” di classe ma sulla “cooptazione”.

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Per i privati porte chiuse!

Racconto della giornata di lotta del 4 Dicembre 2012:

Sono le nove e mezza del mattino, il freddo è pungente, a tratti pioviccica…e ancora non c’è nessuno.
Come al solito.adesivo3
Pensa Federico mentre cerca di attaccare i pezzi di dazebao che svolazzano da tutte le parti.
L’ora e mezza di ritardo accademico dei compagni: una regola che non ammette eccezioni. Dagli universitari soprattutto è particolarmente rispettata.
Eppure in assemblea si era detto: “alle nove puntuali, che alle dieci la conferenza comincia…” Ma niente…
E adesso che ci scrivo? Si chiede Federico. Le solite cose, decide. E se gli altri provano a dirmi che non vanno bene è la volta buona che appiccico al muro qualcuno.
Per i privati all’università porte chiuse, lo spray cola leggermente sui fogli bianchi dei dazebao. ASC DOBFAR, MENARINI BIOTECH e UNILEVER multinazionali della vergogna non siete i benvenuti, un po’ in blu e un po’ in verde. Fuori i privati dall’un, le bombolette finiscono e la frase rimane drammaticamente a metà. Federico è soddisfatto lo stesso: tutto quello che potevo fare l’ho fatto.
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Porte chiuse per i privati alla Sapienza

Oggi, nel dipartimento di chimica, ASC DOBFAR, MENARINI BIOTECH, UNILEVER – tre aziende farmaceutiche multinazionali – terranno una conferenza volta all’inserimento degli studenti nel mondo del lavoro.

Tali aziende, già forniscono fondi per la formazione dei chimici, sostenendo economicamente i laboratori del dipartimento. Il loro obiettivo è indirizzare gli studenti verso un futuro posto di lavoro, ovviamente quello da loro offerto. Questa iniziativa è stata proposta ed esaltata da vari professori come una grande opportunità per il futuro degli studenti, nell’attuale disastrosa situazione economica. Ma qual è realmente il lavoro che vogliono offrire?

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