Sox: Bufala al Cerio 138

Dice il neutrino al bosone: non c’è interazione senza divulgazione.

Hot News in casa Iene Le Iene, sempre attuali quando si parla della diffidenza della società civile nella ricerca scientifica. Molto populismo, molta paura, paura, paura per la mancanza di rispetto da parte degli scienziati che, senza avvertire, portano sostanze radioattive nel sottosuolo di una regione altamente sismica.
Senza seguire la falsariga del servizio shock parliamo invece dell’iniziativa organizzata nel dipartimento di Fisica il 13 dicembre dal Collettivo di Fisica e che porta sulla cattedra degli imputati già assolti il Prof. Parisi, noto esponente della comunità scientifica Sapientina, il giornalista e professore Andrea Capocci e la puntalità divulgativa di Marco Vignati, professore e ricercatore che nel suo lavoro interseca le traiettorie della fisica dei neutrini.
Proprio Vignati ha aperto l’incontro con una dettagliata spiegazione degli scopi dell’esperimento e del quadro di necessità che comporta il trasporto di Cerio sotto al Gran Sasso, un elemento radioattivo che nel decadere produce neutrini. L’esperimento può essere meglio visionato sul sito ufficiale dei laboratori INFN.
Il secondo intervento che introduce all’annoso e discusso problema del rapporto tra scienza e società. Il noto professore di Fisica, Giorgio Parisi, avverte la platea sulle numerose incomprensioni che la scienza genera nei riguardi dei non addetti, appellati, con falsa ironia, come ignoranti: Le dissonanze si generano a partire dalla sospetta magia degli scienziati, e dei tecnici in generale, che si relazionano con eventi apparentemente senza correlazione e solleticano gli stessi sentimenti che suscitavano sciamani e giù di lì. Parla poi di falsa scientificità, di come nella storia recente alcuni temi abbiano cavalcato l’opinione pubblica senza basi concrete e con un relativo, minimo, consenso della comunità (si parla di teorie del gomblotto, di caso stamina, e di bufale sui vaccini qui); Si viene così a delineare nella popolazione la figura del ricercatore ordinario come un consociato della odiosa casta, come un connivente del potere dedito a trasformare il suo tempo in oro e giammai interessato alle sorti dell’umana specie, uno scienziato che porterebbe del Cerio radiaottivo sotto al Gran Sasso senza troppo curarsi dei valligiani. Ce ne potremmo quasi infischiare, consiglia Parisi, e proseguire con gli esperimenti ma ecco che fa capolino la questione chiave: la pecunia! Infatti i ricercatori è con i fondi pubblici che tengono su la baracca come lo stesso più volte c’ha ricordato con illustri incontri sulla mancanza di fondi nella ricerca. Un dialogo con le istituzioni è fuori di dubbio necessario, e allora? che fare? Come rendere la comunicazione possibile tra accademia e cittadinanza? Viene ora il turno della parola chiave dell’incontro: divulgazione!

Divulgazione, sembra non ce ne sia a sufficienza, sembra che i nostri interlocutori siano troppo ignari dei grandi benefici di cui la scienza è foriera, che una più massiccia opera di convincimento orale e scritto sarebbe una panacea per gli spontanei dubbi dei babbani scientifici. E’ il terzo speaker ad alzare il tiro, mostrando una slide con qualche decina di Festival di Scienza in giro per l’Italia e ricordandoci dell’infinito servigio alla scienza che la famiglia Angela ci offre in prima serata da quasi 20 anni. Insomma, a detta sua, di scienza in Italia se ne parla e anche bene!
Ma allora perché la popolazione non si fida? Partendo da quanto raccontato nel suo articolo sul manifesto il professor Capocci delinea con chiarezza il quadro di tensione e paura che porta la società civile a dissentire sulle bonarie affermazioni degli scienziati, sottolineando la difficoltà di accordarsi sul tema del rischio, che non può esser scientificamente zero e che è in alcun modo accettabile per gli ambientalisti.
Stasi. Chi la vince?
Sembra che sul caso SOX a trionfare saranno le norme, sarà l’implementazione di misure di sicurezza alla lettera della legge vigente ad assicurare la fattibilità del progetto. E i ricercatori conteranno i neutrini felici e contenti.

Ma ormai il coperchio è tolto e la platea vuol dire la sua. Gli interventi sono disparati, tutti di qualità, e intervallano critiche al sistema mediatico con appelli ad una nuova divulgazione, che scenda nelle piazze a parlare con i cittadini, col vago retrogusto di catechismo, che parta dalle scuole a costruire pensiero critico, che metta in dubbio i fallaci post su facebook guardando negli occhi il malcapitato ignorante.
Una platea che sembra dimenticarsi delle condizioni in cui versa la discussione politica nel paese, figuriamoci quella scientifica! Infatti, riprende qualcuno, in una società alla deriva dei populismi diviene necessario smentire i falsi tecnici (si allude al governo Monti) e allo stesso modo stare in guardia dagli ambientalisti d’interesse, che scambiano la volontà di un mondo in equilibrio con la natura con l’allarmismo del III millennio. Un ambientalismo che punta il dito al Cerio ma si dimentica delle testate nucleari in casa Nato, un ambientalismo che fa rima con terrore pre-elettorale.
Tutti d’accordo che la soluzione è l’istruzione, e ci mancherebbe! Una base scientifica su cui far attecchire il seme della divulgazione, che prepari le persone a pensare in maniera critica. Quella di una pedagogia liberatrice alla Freire è di certo la chiave ma sembra lontana dall’istituzione scolastica attuale, dove la formazione tecnica-specialistica spodesta in nome del posto di lavoro ogni alternativa umanista.

Un altro intervento ci ricorda che ci sono in realtà buone ragioni per diffidare della scienza, che non abbiamo solo cose buone come i vaccini, la cura per il cancro, la chemioterapia, gli psicofarmaci, la plastica, le bombe e le centrali nucleari, i satelliti, gli smartphone e le autostrade, ma anche altre meno buone come i disastri ambientali, il cyberwarfare, il controllo capillare e il marketing profilato, la sperimentazione animale, etc.. etc.. insomma che a ben guardare per fidarsi della comunità scientifica ci vuole coraggio, magari il coraggio di credere che sotto al Gran Sasso non si fa niente di male. Che la sfiducia non è solo ipotetica, ma è una sfiducia materiale, di esperienza, la sfiducia verso il genitore che punisce con lo schiaffo e dice è per il tuo bene. Una sfiducia basata su una assenza di benefici per la comunità da parte dell’accademia tutta, anzi di generale diffidenza nel migliore dei casi, di ricerca di guerra e dominazione nel peggiore.

Ma ecco che un’altra parola chiave si delinea sull’orizzonte degli interventi: con una frase ad effetto, anche essa travisata in 140 caratteri, si ricorda che la scienza non è democratica, Burioni dixit.
La scienza non è democratica vuol dire che dinanzi all’oggettività del metodo scientifico c’è poco da stare a commentare, che le opinioni lasciano il tempo che trovano come al terzo fischio dell’arbitro. Ma allora a che democrazia siamo interessati? Quello che ci interessa, dicono più voci della platea, è una scienza che si liberi del fardello del profitto (leggi capitalismo), che possa ricercare per il gusto stesso del sapere! Ma mentre l’arte for the art sake sembra quasi di capirla, nei dandy dell’altro secolo che fornicavano nell’alta società, una scienza per la scienza sembra invece dura da immaginare se H2020 stima 80 miliardi di euro di budget dal 2013 ad oggi. Sembra duro pensare che uno dei grandi motori dell’industria del dopoguerra in Europa possa uscire dai binari e seguire gli istinti umanisti dei ricercatori.
L’incontro si chiude così, con delle buone intenzioni, con una scienza più umana come sogno e una generale risata sul volto di Beppe Grillo. Sembra che l’accademia se la sia scampata anche questa volta, in fondo siamo tutti sulla stessa barca, oggi fermano il tuo, domani il mio, serve far critica ma anche difendere i torrioni dall’assalto populista. A quando una presa di posizione su ciò che avviene fuori?

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Iniziativa a sostegno lavoratori della sanità

Lo scorso 16 maggio i lavoratori e le lavoratrici della Maca, ditta appaltatrice per le pulizie all’ospedale Sandro Pertini di Roma, hanno occupato il tetto dell’edificio principale del nosocomio per pretendere mesi di stipendi arretrati e denunciare condizioni di lavoro sempre più precarie e sottopagate che mettono a rischio sia la salute pubblica che la situazione dei lavoratori.

Allo Spallanzani, invece, i lavoratori denunciano carenza di organico, il mancato pagamento delle fasce, ore straordinarie non recuperabili e non pagate. Ore che, se recuperate porterebbero al collasso dell’istituto e che quindi vengono accumulate di anno in anno senza nessuna possibilità di usufruirne. L’organizzazione interna dello Spallanzani non è ad oggi in grado di garantire il normale svolgimento dell’orario di lavoro previsto dal contratto. Non solo, ma scarica sulle spalle dei lavoratori il prezzo di una cronica carenza di organico.

Alle proteste i dirigenti delle aziende ospedaliere hanno reagito con una forte stretta repressiva: decine di denunce sono scattate verso i lavoratori del Pertini ed addirittura una sospensione di 4 mesi per Alessia e Lorenzo, due operatori dello Spallanzani che avevano osato denunciare l’insostenibilità della situazione nel loro ospedale dalle frequenze di Radio Onda Rossa.

Alle denunce seguiranno dei processi e, si sa, i procedimenti legali comportano un gran dispendio di tempo e denaro. Abbiamo quindi deciso di contribuire ad una cassa di resistenza organizzando una giornata informativa all’università con un pranzo sociale ed un aperitivo i cui proventi andranno interamente a sostegno delle lotte di lavoratrici e lavoratori.

L’iniziativa è organizzata da:
Officina di fisica,  Sapienza clandestina, C.A.G.,
Coordinamento lavoratori spallanzani,
Cobas policlinico, Cobas lavoro privato.

Assemblea Pubblica 3 Ottobre

Lettori e Lettrici del blog,
Afficionades dell’Officina,
compagni e compagne di tutto il mondo,
UNITEVI!

E perche non Martedì 3 Ottobre
sul Piazzale di Fisica, alle 14!?

In occasione del nuovo anno accademico abbiamo organizzato una di quelle cose che ci riescono davvero bene: un’assemblea!
Un momento pubblico
per raccontare cos’è l’Officina di Fisica ai curiosi, e discutere dei progetti per l’anno 2017-2018.

Un abbozzo di Ordine del Giorno è il seguente:

  • Orario di apertura continuato dell’Officina, gestione dello spazio e eventuali appuntamenti settimanali.
  • La ciclofficina, come rilanciare il progetto e come costruire la festa del suo nono anno vita.
  • Mind The Gap, un nuovo tema per un nuovo grande anno di incontri e approfondimenti.
  • Il KapFest e la KapZine, perché seguiamo questo progetto interfacoltà e quale può essere il nostro contributo quest’anno.
  • Varie, eventuali, ultim’ore e improvvisate.

Per qualsiasi dubbio o proposta passa a trovarci in Officina, tutti i giorni, sopratutto il pomeriggio, o scrivi a fisica@canaglie.org

alle 13:00 per mangiare con il travolgente pranzo sociale a cura dell’Officina, a base di Porchetta e altre amenità veg!

Mind The Gap 2017 ringrazia

Amici e amiche, compagne e compagni,

vogliamo ringraziarvi per aver partecipato alla III edizione di Mind The Gap, festival di Scienza e Societa’ organizzato dall’Officina di Fisica Roberto Perciballi.
In particolare ringraziare di cuore le persone e le realta’ sociali che  hanno contribuito in modo essenziale
alla realizzazione dell’evento.

Per due giorni il dipartimento di fisica ha visto al suo interno prendere piede momenti di confronto pubblico e di socialità, entrambe situazioni ridotte ad un ruolo sempre più marginale nei percorsi
accademici attuali e che invece sono alla base della nostra idea di università.

Non sono mancati ostacoli e impedimenti come la revoca dell’autorizzazione da parte del rettorato e la chiusura della colonnina della corrente esterna da parte del nostro direttore di dipartimento, ma grazie alla rete di solidarietà prontamente attivatasi siamo riusciti ad andare avanti  senza rinunciare a nulla di quanto programmato.

Ringraziamo dunque:

Casale Alba 2 per averci prestato le casse e il generatore di corrente.

NED (punto solidale marranella) per aver organizzato la cena di giovedì e per averci prestato il generatore di corrente.

Sapienza Clandestina per il sostegno logistico e il prestito del generatore di corrente.

Il collettivo Militant per il sostegno dato nella serata di venerdì.

Lo studio di registrazione Pyramid per aver gestito la fonica del concerto di giovedì.

L’associazione Semiretta per aver organizzato il pranzo sociale di giovedì.

Gaetano Salina, Giovanni Pistone, Giambattista Amati, Dario Guarascio e Francesco Piccioni per essere intervenuti come relatori durante i dibattiti della mattina e del pomeriggio di giovedì.

Maria Rosaria Capobianchi e Rodolfo Negri per essere intervenuti durante  il workshop “Big Data e biologia”
La compagnia Artju per lo spettacolo e il workshop di improvvisazione teatrale.

L’hacklab Avana per il workshop sui metadati.

Maleducazione alcolica, Redclay, Cozza e i frutti di mare, Nosenzo per aver suonato al concerto di giovedì sera.

I DJs:  Dost, Pinche Perro, Pataniello, Papamaury, Mirkione, Tom, Mala, Aerem.

I banchetti di “Perci grida ancora” e della serigrafia Paspartu.  

Osvaldo per il materiale audio e Sergio per il trasporto.

Ma sopratutto tutte le studentesse, gli studenti, i dottorandi, le dottorande che spontaneamente si sono attivate per aiutarci ad organizzare il festival.

Con affetto e tanta voglia di fare,
Officina di fisica “Roberto Perciballi”.


Filter Bubble e altri deliri nell’era della DISinformazione

La Filter bubble e il marketing dell’informazione:

eli pariser, algoritmo di twitter di ranking dei post, influenza dei meccanismi di advertising nelle dinamiche di accesso all’informazione imparziale concetto di web personalization: algoritmi basati sulla cronologia, sui comportamenti(es cliccare) e sugli intenti (es comprare). questo non rende i social media fonti di informazione imparziali.

Social media and fake news
studi di credibilità rispetto ai SN e di come essi siano influenti sulle vicende politiche, principalmente le elezioni. breve, brevissima, storia delle fake news su trump e delle misure prese in Europa

Interessante parlare di come Facebook si propone come attore di informazione

Informazione di massa attraverso i social network e la verità dei grandi numeri:

Botnet
Cosa sono e chi le usa e chi se ne occupa:
le botnet permettono di catalizzare l’attenzione degli algoritmi su un tema e far si che esso sia il più proposto sulle homepage degli utenti.
Gilda35
Botnet matteo Salvini
ijf15.gilda35.com

Astroturfing e sharelab serbia
skynet, valder and fortress

cose divertenti:
aljazeera e le faccine sugli attentati www.aljazeera.com/video/news/2017/03/so…

Argomenti contro la echo-chamber
www.slate.com/articles/technology/techn…

La questione dell’autorevolezza e teorie del complotto
mind42.com/public/7f267354-518a-4530-9a…

Altri progetti:
Facebook Tracking Exposed
FlipFeed
FilterBubblan
Mappa del fascismo su internet: 

Way Out from the bubble:

 

MindTheGap 2017 Programma completo

Mind the gap è un festival  organizzato da studenti e studentesse.

Nasce dalla nostra esigenza di rapportarci alla scienza in modo critico, uscendo dal paradigma didattico e nozionistico che l’università ci propone.

Abbiamo intenzione di fare è una passeggiata in quello che, visto dalle mura del nostro dipartimento, può essere definito il “mondo di fuori”.
Vogliamo vedere la scienza di cui ogni giorno ci occupiamo non solo come disciplina che sa spigare in modo rigoroso i fenomeni naturali, ma anche come attività umana, immersa nei rapporti sociali ed economici esistenti all’interno della società.

 

Ed è per compiere questo piccolo salto che Mind The Gap ha preso vita negli ultimi due anni. Questo progetto ha assunto la forma di un percorso tematico annuale e, passando per iniziative di autoformazione, si conclude con un festival primaverile le cui parole chiave sono e saranno sempre libera condivisione del sapere e interdisciplinarità.

Tante sono state le chiacchierate e molto variegati i nostri interlocutori (dalla professoressa ordinaria di filosofi,a al dottorando fresco di assegno, allo storico della fisica, alla performer teatrale).

Allo stesso modo è il gruppo che si è formato per portare avanti il percorso.
Sono stati coinvolti studenti e studentesse di altre facoltà a noi più vicine, che si occupano di scienze. Ma è stato raccolto anche l’interesse da parte di facoltà non scientifiche.

Quest’anno stiamo parlando, a volte a sproposito, di non neutralità della scienza, con particolare attenzione alle imlpicazioni sociali delle nuove tecnologie.
Il lavoro, e in generale le interazioni tra le persone, sono sempre più mediate da dispositvi digitali che accumulano e processano informazioni.
Contemporaneamente il mondo della ricerca sembra essere alle porte di un’imminente “Big Data Revolution”.

Che tipo di relazione esiste tra questi fenomeni?
Quali sono le ripercussioni sulla vita materiale delle persone?


Come ogni anno il tutto sarà inserito in un contesto di socialità con musica dal vivo, teatro, buon cibo ma soprattutto: TRASH VS TEKNO!!!

Programma
 
25 Maggio
  • 11:00  bigData revolution – nuova scienza o nuova moda?
    intervengono:
    Giovanni Pistone (Professore di statistica al Politecnico di Torino)
    Giambattista Amati (Professore di “information retrieval” a Roma Tor Vergata)
    Gaetano Salina (Professore di metodi probabilistici per la fisica a Roma Tor Vergata)
     
  • 13:00 Pranzo sociale a cura dell’associazione Semiretta 
  • 17.30 Bigdata, social, algoritmi – nuove e vecchie contraddizioni nel lavoro e nella società
    interverranno:
    Francesco Piccioni (Epistemologo collaboratore del Manifesto)
    Dario Guarascio (Ricercatore di economia all’Istituto Sant’Anna di Pisa)
     
  • 20:00 Cena Popolare a cura di NED Punto Solidale Marranella————————- 

 MUSICA LIVE

Maleducazione Alcolica from Tuscia (Maleducazione Alcolica)
NoSenzo (Nosenzo)
Opening:
Red Clay e Cozza e i Frutti de Mare

a seguire dj set Electroswing con Tommaso de Angelis

26 Maggio
  • 9:00 Exhibit “The Scienze Zone” – Esibizione di esperimenti scientifici effettuati da giovani studenti delle scuole-
  • 16:00 Talk Tematici:
    BigData & Biologia
    Filter Bubble e altri deliri dell’era della disinformazione
  • 18:00 Workshop autogestiti:
    . Arduino live music installation
    . Metadati “carta e penna” a cura di AvANa
    . Difesta Digitale
    . Corso di Ciclomeccanica Popolare IV edizione – a cura di Ciclofisica. Ciclofficina “Roberto Perciballi”
    . Lezione aperta di improvvisazione teatrale a cura della compagnia Artju
  • 20:00 cena popolare a cura dell’Officina di Fisica “Roberto Perciballi” Sapienza
    con Spettacolo di improvvisazione teatrale a cura della compagnia Artju

Dalle 21:00 si parte con Dj Dost  –> Lev Landau


TRASH VS TEKNO:
PAPA MAURY (Papamaury Selecta)
MIRKIONE DIGGEI (Mirko Mirkione Diggei)
 PINCHE PERRO (El Pinche Perro alias Malverde)

MALA ADDICTIK (Mala Addictik -> https://soundcloud.com/mala-addictik)
AEREM (Aerem Urban Factory Urban Factory ->https://soundcloud.com/aerem)

INGRESSO LIBERO

GiovedìNerd

“Qualunque tecnologia sufficIentemente avanzata e’ indistinguibile dalla magia” (Arthur C. Clarke) 

‘informatica, i computer e le loro interconnessioni, dal cellulare al pc di casa passando per i grandi server, dalle reti telefoniche ai cavi sottomarini intercontinentali in fibra ottica, i loro percorsi obbligati, chi controlla questi percorsi e sopratutto come e’ nato e perche’, sono quesiti che le persone non si fanno.
Sono quei punti del quotidiano che sono assimilabili in tutto e per tutto alla magia delle fiabe piu’ fanciullesche.
Ma a prescindere dall’eta’ non possiamo permetterci piu’ di essere “piccoli”, dove questo equivale ad essere sudditi o peggio schiavi.
Tuttavia nell’informatica, oggi esattamente come ai suoi albori, non vi e’ nulla di “auto-magico”.
Certo la componentistica e’ variata da circuiti grandi millimetri a chip nanometrici, ma immutata ne e’ la logica che li governa, la fisica e la matematica che reggono questo apparente miracolo, che nulla e’ se non una stupefacente “vita” invisibile, piu’ piccola delle nostre stesse cellule, ma che di “umano” ha tutti i difetti e poche delle potenzialita’.
Questa nuova diffusione ha creato un’apparente sottobosco di figure, che si definiscono “competenti” o “utilizzatori”, ma che di fatto sono totalmente inconsci del reale funzionamento di quello che hanno sottomano.
La maggior parte delle persone usa ogni mezzo a sua disposizione (auto, bici, computer, e qualsiasi altro oggetto che tecnologicamente superi la forchetta ed il coltello )come una “scatola nera”, un artefatto dai poteri oscuri che ad un nostro imput dara’ sempre il medesimo output.
E nel caso di malfunzionamento la comprensione del perche’ questo accade non e’ un’opzione, lo portiamo dallo “stregone” di turno per risolvere il problema.
Ed appunto come per la mobilita’ abbiamo scelto un percorso di autoformazione attraverso la ciclofficina, dando strumenti di riappropriazione dei saperi e di critica all’uso dei mezzi cosi’ come viene proposto; anche con il nuovo appuntamento fisso del #GiovediNerd vorremmo scardinare un uso inconsapevole, proposto dall’estabilishment del potere, dei mezzi informatici nel senso piu’ ampio possibile.
Dall’hardware al software, dalle reti sino al dato ed a come viaggia, chi lo puo’ vedere/manipolare e che uso malevolo se ne puo’ fare.
In questo caso riappropiarsi significa difendersi, difendere la propria privacy,non solo attraverso strumenti e metodi, tecnici e sociali, ma con una discussione che vada in fondo alle dinamiche del controllo.

Sfrutteremo inoltre parte del tempo degli incontri del giovedi’ ( circa dalle 18:00 in poi )per proiettare film ed anime inerenti al rapporto fra l’uomo e la tecnologia, proprio per espandere ancora quelle domande e magari trovarne di nuove, o forse avere assieme qualche risposta, anche parziale a questi quesiti.

Ci vediamo ogni Giovedi’ dalle 16 in poi in Officina degli studenti a Fisica.

Gli studenti e le studentesse dell’officina

#GiovediNerd

Oltre il VERO della scienza – dibattito su scienza critica + presentazione MindTheGap2017

 

Anche quest’anno, il terzo consecutivo, ci troviamo a creare momenti di dibattito universitario.

Mind the Gap e’ questo, ma non solo…

E’ farsi delle domande.
Quelle che l’università ha smesso di farsi.
Quelle che non vuole che gli studenti si facciano.
Scienza e società, la posizione dello scienziato dentro e fuori delle accademie, i Big Data che sono il perno del dibattito di questo anno, in quanto collegamento dei tanti aspetti.
Ma anche altri sguardi ed approcci alla tecnologia, ad esempio quello proposto dalla visione zapatista; dove la tecnologia serve a coadiuvare l’uomo per migliorarne la vita e renderlo indipendente da logiche di consumismo compulsivo, obsolescenza programmata e sottomissione del lavoratore ad industrie, stato, etc…

Dove invece qui, ogni giorno, vediamo un uso della tecnologia che non fa crescere nulla, ne le interazioni fra le persone, sicuramente non la qualità di queste. E fa da base per un maggior controllo ed un rapporto sempre più impersonale fra lavoratore e datore di lavoro.

Tanto quanto è sempre più utile alla repressione in molti paesi.

Una critica, ovvero farsi delle domande per un dibattito che vogliamo estendere a tutti.
Senza essere “contro la tecnologia” , ma volendo sempre essere pronti.

A seguire aperitivo con DjSet!

Presentazione del libro ‘L’egemonia digitale’

Come evolve il mondo del lavoro attraverso le nuove tecnologie digitali?
La diffusione capillare di dispositivi in grado di registrare e analizzare una mole enorme di dati rende la vita dei lavoratori più facile?
La quarta rivoluzione industriale, quella dell’informatica, delle app e dei sensori diffusi, ci dirige verso un futuro in cui tutti potranno lavorare di meno e in modo più dignitoso oppure o apre la strade a nuove forme di sfruttamento dei lavoratori e delle lavoratrici?

Riflettendo su queste domande ci siamo imbattuti nel lavoro di Renato
Curcio e dalla casa editrice Sensibili alle foglie, iniziato nel 2015 con
“L’impero Virtuale” e continuato nel 2016 con la presentazione de “L’egemonia digitale”.
Entrambi i libri sono stati costruiti a partire dalle testimonianze dirette di decine di persone che hanno partecipato a “cantieri socio-analitici” tenutisi fra Roma e Milano.

L’opera recupera una tradizione ormai sedimentata di critica politica della tecnologia e offre una visione lucida degli strumenti digitali e delle mappe concettuali che essi promuovono.
L’autore ha il merito di saper collocare il discorso sulla tecnologia all’interno dei rapporti di forza esistenti, quelli di una società a capitalismo avanzato, con tutte le sue contraddizioni.

L’intero libro si configura come un inchiesta sugli effetti dell’introduzione di sistemi informatici nel processo lavorativo, dai sistemi gestionali dei colletti bianchi ai tablet da polso dei commessi. L’analisi delle testimonianze rivela come queste innovazioni vadano spesso a scapito della qualità del lavoro e del benessere del lavoratore, e si configurino piuttosto come strumenti di controllo e dominio nella mani del padrone.

I valori che queste tecnologie personificano sono quelli dell’efficienza e del profitto, sono strumenti che si adattano al modello neoliberista vigente e promuovono la competizione tra i lavoratori piuttosto che i valori di autodenuncia e sorveglianza totale.
L’egemonia digitale traccia un ritratto di come l’innovazione tecnologica abbia modificato (in peggio) la vita di milioni di lavoratori: da Leroy Merlin alle scuole superiori, dagli ospedali fino agli studi degli avvocati.

Vi invitiamo tutti alla presentazione e al dibattito che si terranno, con la partecipazione dell Assemblea dell’Officina di Fisica e l’autore Renato Curcio

 il 16 Marzo dalle 18:00 @ Sally Brown Pub  – San Lorenzo