SCIENZA E CONFLITTO 2.0

Perché Scienza e Conflitto?

Per prima cosa riconoscendo il ruolo cruciale che la scienza e la tecnologia giocano nella società di oggi come Assemblea dell’Officina di Fisica abbiamo iniziato a ragionare e discutere su quello che studiamo tutti i giorni in questa università e su ciò che ci troveremo a fare una volta conseguita la laurea, partendo dall’idea condivisa che questo modo di vivere basato sul binomio produzione-consumo in cui ogni decisione è subordinata al profitto non sia compatibile con i nostri bisogni e desideri.

Quindi abbiamo stabilito un primo punto di partenza come studenti e studentesse di facoltà scientifiche nella non neutralità della scienzae più in generale dell’apparato universitario.

Cosa vogliamo dire con questa frase un po’ astrusa?

Vogliamo dire semplicemente che la Scienza non è un’entità astratta che può essere usata bene o male (come uno strumento), ma essendo un’attività umana rispecchia le caratteristiche fondamentali della società in cui è partorita. Questo fatto diventa palese quando la scienza viene finanziata e commissionata da strutture di potere e/o belliche (cioè quasi sempre!).

Quindi il conflitto sia per mettere in luce lo stretto legame che c’è fra scienza e guerra sia per ipotizzare un nuovo modo di fare scienza, una nuova figura di scienziato e studente che sia appunto conflittuale con questo sistema di vita. Inoltre ci stiamo interrogando su quale possa essere il futuro di un possibile laureato nel nostro paese, dove la figura del ricercatore è stata ormai cancellata, e dove disoccupazione e precarietà sono gli unici scenari possibili che ci si prospettano.

Dopo che le innumerevoli riforme universitarie che si sono susseguite negli ultimi anni (dalla riforma Ruberti del 1989, passando per quella Berlinguer e Moratti per arrivare alla pesantissima riforma Gelmini di due anni fa) stanno per culminare nell’ennesima riforma (Profumo) intrisa di tagli indiscriminati e logiche classiste spacciate per meritocratiche, pensiamo sia fondamentale comprendere a fondo il ruolo che ricopre l’università nella società attuale, un università diventata ormai sempre più cara e per pochi, sempre più vuota e dequalificata.

Vorremo iniziare un lavoro di inchiesta sul funzionamento dei gruppi di ricerca all’interno del nostro dipartimento, sulla gestione dei fondi per la ricerca, sulla figura del ricercatore e sulla sua condizione lavorativa.

Infatti riteniamo che questa possa essere uno strumento utile per iniziare un’analisi di ricerca e università, scienza e sapere, per non diventare soltanto tecnici delle nostre conoscenze, ma sviluppare un sapere critico, che possa mettere in discussione la realtà che ci circonda

CI VEDIAMO PER INIZIARE L’INCHIESTA MARTEDI’ 23 OTTOBRE ORE 15.30 IN CICLOFFICINA