CONTRO IL VERTICE ITALIA-ISRAELE

torino-30-novA distanza di due mesi dal suo insediamento, il governo delle larghe intese si precipita ad inviare in Israele il suo primo ministro, come sua prima visita fuori dall’Europa, con l’obiettivo di confermare la continuità della politica italiana sulle questioni mediorientali ed il suo sostegno incondizionato ad Israele.

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19 Giugno: Contestazione convegno CWC

Oggi, 19 Giugno 2013, abbiamo contestato la quarta conferenza sul cyber warfare, la seconda ospitata dall’università di Roma “La Sapienza”. La conferenza (www.infowar.it) è stata organizzata da centri di ricerca de “La Sapienza” e dell’università di Firenze, unitamente a partner privati tra cui, Vitrociset, Finmeccanica (primo produttore di armi in Italia) e Maglan (società israeliana di difesa ed informazione, leader nel settore della cyber-guerra nonché ideatrice e finanziatrice del convegno).
Questo convegno mira a rafforzare la collaborazione fra università, governo e industria bellica, al fine di sviluppare il settore delle cyberweapons, ormai cruciale all’interno dei conflitti globali.
Dalla mattina abbiamo dato vita ad un presidio rumoroso sotto il rettorato dell’università, “sparando” contro il convegno diverse registrazioni di bombardamenti, all’attenzione dei numerosi agenti della digos che sorvegliavano e difendevano l’edificio.
Durante la giornata abbiamo informato gli studenti e le studentesse riguardo cosa stava accadendo nell’aula magna del rettorato, visto che questo genere di iniziative tendono a passare sotto silenzio, e a disturbare chiunque intendesse passare una tranquilla giornata discutendo delle ultime innovazioni in materia di armi cibernetiche e conflitti globali.
Il convegno di oggi è solo uno dei tanti esempi dell’effetto di anni di riforme universitarie, e stigmatizza sempre più chiaramente il ruolo delle università e di chi le frequenta: formare tecnici asserviti a chi si macchia quotidianamente di sangue in nome del profitto. Gli attori citati sono infatti protagonisti nella schedatura, nel controllo e nell’eliminazione del popolo palestinese, a cui va tutta la nostra solidarietà.
Il consolidamento dei rapporti tra università occidentali ed università/aziende israeliane è parte di una strategia dilagante, che la comunità accademica e la popolazione studentesca non possono ignorare. Per questo ci sembra fondamentale continuare ad evidenziare le collaborazioni tra atenei italiani, stato d’Israele ed aziende guerrafondaie: perché di ignavia si muore, e chi non prende posizione è complice.
Vengono nelle nostre università, malconce, a parlarci di sicurezza: una sicurezza che riguarda solo coloro che la vendono, aziende, enti governativi, forze dell’ordine, e che prevede controllo e repressione per chi si ribella a questo stato di cose: per questo esprimiamo solidarietà ai compagni e le compagne dell’Ex-Cuem di Milano, colpiti oggi da arresti domiciliari o indagati a piede libero.
#STANDUP4EXCUEM
FUORI LA GUERRA DALL’UNIVERSITA’
FUORI GLI SBIRRI DALL’UNIVERSITA’
Assemblea dell’officina di fisica

FUORI MAZINGA DALL’UNIVERSITA’

Pubblichiamo l’appello dei ricercatori contro la partecipazione dell’università alle ricerche di cyber-guerra

per adesioni scrivete all’indirizzo scienziati@insiberia.net

Fare ricerca tra le rovine dell’accademia è attività spesso frustrante. A seguito di un’infinita serie di tagli, la mansione principale cui si dedicano le istituzioni di ricerca è la captazione e la gestione dei fondi. Il lavoro del ricercatore è totalmente subordinato alla capacità di attrarre finanziamenti pubblici o privati. Fare ricerca in tempo di crisi vuol dire sopratutto essere capaci di piegare il proprio progetto a programmi quadro, con buona pace di antichi orpelli come la libertà e l’autonomia.
Non ci interessa analizzare i processi che hanno ridotto il ricercatore al ruolo di bassa manovalanza tecnica del sistema economico, ci limitiamo a prenderne atto.
Questo però non vuol dire che sia giustificabile disinteressarsi totalmente alla finalità del lavoro che si compie, delle tecniche che si contribuisce a sviluppare. Continua a leggere

La guerra dentro l’eccellenza universitaria

da Contropiano

Università, classe dirigente e guerra: il caso della Scuola Sant’Anna di Pisa. Un laboratorio comune per studenti eccellenti, militari, scienziati e futuri quadri dirigenti.

war univ

Se gli ultimi dati del Consiglio Universitario Nazionale ci hanno confermano l’avanzamento nella costruzione di un’Università di classe, dove la ristretta “utenza” che potrà permettersi di studiare negli atenei privati andrà a formare la futura élite tecnocratica del Paese, il caso della Scuola Sant’Anna di Pisa ci presenta un modello di formazione della classe dirigente basato non sull'”esclusione” di classe ma sulla “cooptazione”.

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Fuori gli assassini da “La Sapienza”

Oggi si è tenuto all’università l’incontro “ARMI CIBERNETICHE E PROCESSI DECISIONALI”. L’incontro è promosso dall’università “La Sapienza”, Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, Ministero della Difesa, Ministero dello Sviluppo Economico, nonché da un elevato numero di aziende private, tra cui spiccano i nomi di Finmeccanica, che fa parte delle aziende che ci forniranno i caccia F-35 alla modica cifra di 15 miliardi e IBM, il cui progetto “smart cities” punta a creare una piattaforma in grado di interconnettere a livello informatico dati provenienti dalla realtà concreta della città, finalizzato al controllo, alla verifica del comportamento, al monitoraggio, alla localizzazione, previsione e costante tracciabilità di ogni movimento di ogni singolo/a.

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