Smart cities? Easy profits!!

Oggi 28 Novembre 2012 ci siamo trovati allegramente sotto la pioggia davanti alla sede del CNR di Piazzale Aldo Moro, tra studenti e studentesse de La Sapienza e comitati territoriali di Albano e Malagrotta.
Come avviene oramai da qualche mese ogni uscita pubblica dei ministri dell’attuale governo tecnico viene accolta da contestazioni e fischi, e noi non potevamo essere da meno…

All’interno dell’edificio del CNR il ministro Profumo ha inaugurato il convegno sulle “Smart Cities”, alla presenza di politicanti di tutte le risme tra cui il simpaticissimo sindaco Alemanno ed il ministro dell’ambiente Clini.
E’ curioso che proprio questi personaggi, responsabili dell’incessante opera di cementificazione del territorio romano, di aver bruciato rifiuti tossici a Porto Marghera, di aver portato la discarica di Malagrotta al collasso, di aver tollerato per decenni il disastro ambientale e sociale provocato a Taranto dall’ILVA, vengano a parlarci di città intelligenti…

Rivendichiamo il fatto che l’unica città intelligente è quella che rifiuta questi scempi e le persone che li compiono. E’ inutile parlare di mobilità se si prosegue con politiche urbanistiche che si fondano su un’espansione cieca, senza prevedere alcuna forma di collegamento fra vecchie e nuove aree urbane. E’ ridicolo usare aggettivi come “green”, “bio”, “smart”, quando non si ha la volontà di gestire in maniera decente i rifiuti che la città produce e si scaricano sulla provincia il peso di discariche ed inceneritori. E’ folle parlare di città intelligente quando la popolazione che in essa abita non può neanche accedere ad un sistema scolastico decente, le biblioteche vengono chiuse, l’università e la ricerca pubbliche continuano a subire un perenne processo di smantellamento.

Questa dismissione di scuola università e ricerca secondo i piani dell’attuale classe dirigente è da colmare con il sempre più massiccio ingresso di interessi privati, producendo da un lato un impoverimento dell’offerta formativa con un’istruzione che tende sempre più all’indottrinamento, dall’altro l’asservimento e l’indirizzamento della ricerca verso logiche di profitto.
Proprio il CNR ci fornisce un piccolo ma esplicativo esempio di questo processo, in quanto la sua controllata IRSA che dovrebbe tutelare la salute dei cittadini monitorando le discariche, è completamente asservita agli interessi del monopolista della mondezza Manlio Cerroni che ne dispone a suo uso e consumo.

CLINI, PROFUMO, ALEMANNO
TECNICI DEL PROFITTO
LA CITTA’ INTELLIGENTE E’ QUELLA CHE VI RIFIUTA