I lavoratori e le lavoratrici dell’appalto di custodia e guardiania dell’università La Sapienza, dipendenti dell’azienda National Services, denunciano lo sfruttamento del lavoro che sistematicamente viene perpetrato nei loro confronti.
La National Services è subentrata nel servizio a luglio 2010 e malgrado il capitolato d’appalto dell’università preveda la corresponsione di 15,80 euro all’azienda per ogni ora di lavoro prestata dagli operatori questi ultimi vengono retribuiti con magro salario di 6,69 euro l’ora lordi.
Ciò si traduce in una retribuzione vergognosa per la dignità dei lavoratori e delle lavoratrici e per nulla rispondente a quanto previsto dalle tabelle dei minimi del CCNL dei dipendenti multiservizi. (Inoltre da ogni busta paga viene indebitamente sottratta ad ogni lavoratore una cifra che oscilla tra le 150 e le 200 euro, con scuse che offendono l’intelligenza dei lavoratori, e col risultato di gonfiare ulteriormente le tasche dell’azienda.)
Nel luglio 2011 l’azienda ha chiesto ed ottenuto, con la firma di CGIL-CISL-UIL, la cassa integrazione (6 mesi + 6, con la seconda tranche a decorrere dal febbraio di quest’anno), utilizzando tale strumento in maniera impropria con l’obiettivo di fare cassa sulla pelle dei lavoratori e delle lavoratrici. Tanto che ha sostituito i lavoratori in cassa integrazione con lavoratori con contratto a progetto, viene naturale chiedersi perché mettere in cassa integrazione il personale per poi sostituirlo? Lasciamo la risposta all’intelligenza di chi legge.
Gli addetti ai servizi dicustodia e guardianiarivendicano pertanto:
-
regolarizzazione delle buste paga con rispetto dei minimi tabellari e dei parametri contrattuali sul pagamento e sull’orario;
-
rispetto della sicurezza sul posto di lavoro (adeguamento delle postazioni fatiscenti);
-
ritiro dell’orario spezzato, imposto anche ai part time in deroga al contratto;
-
rispetto della continuità del contratto al cambio di appalto e riconoscimento dei parametri contrattuali acquisiti (es. scatti d’anzianità ecc. ecc.).
Gli obiettivi raggiunti dalla recente lotta delle lavoratrici e dei lavoratori dell’appalto delle pulizie della stessa università su problematiche simili dimostrano che l’unità nella lotta fra lavoratori e studenti autorganizzati può essere elemento decisivo per il miglioramento delle condizioni di lavoro. A partire da questo esempio proponiamo ai lavoratori delle portinerie l’avvio di un analogo percorso di lotta per la rivendicazioni immediata e diretta del rispetto, quantomeno, delle garanzie minime dei contratti e dei capitolati di appalto.
Consapevoli, del resto, che solo la costruzione di un movimento unitario delle lavoratrici e dei lavoratori in appalto, indipendente da qualsiasi organizzazione sindacale, per l’internalizzazione dei servizi può conquistare risultati decisivi e duraturi.
ASSEMBLEA VENERDI 9 MARZO ORE 12-16 SULLE SCALINATE DEL RETTORATO
Assemblea lavoratrici e lavoratori, studenti e studentesse