Il primo volantino sulla questione pulizie

 C’È DELLO “SPORCO” ALLA SAPIENZA…

Il cesso dell’università fa schifo? I cestini traboccano? Non c’è più la carta igienica? Questa è un aspetto della crisi che stiamo pagando, ma c’è chi ne vive di peggiori!

Le lavoratrici e i lavoratori delle pulizie sono in agitazione date le pessime condizioni di lavoro cui sono sottoposte/i. Tutti gli effetti delle riforme che da vent’anni a questa parte impongono le esternalizzazioni dei servizi e pesanti tagli alla spesa pubblica hanno portato ad una serie d’appalti al ribasso. Ora si è raggiunto l’apice con l’assegnazione dell’appalto per le pulizie de “La Sapienza” all’azienda EURO&PROMOS per una cifra inferiore del 26% rispetto ai fondi precedenti con pesanti ripercussioni sulle condizioni di lavoro.

La nuova ditta ha imposto spostamenti di sede a molte/i lavoratrici e lavoratori cosicché le ore pagate da “La Sapienza” in molti casi vengono in realtà svolte altrove.

Gli operatori e le operatrici in ferie non vengono sostituiti/e e lo stesso vale per i pensionamenti. Per attingere il più possibile ai fondi INPS, inoltre, i lavoratori e le lavoratrici vengono spinti/e a prolungare i permessi malattia (superati i tre giorni il pagamento passa dalla ditta all’INPS), tutte assenze che a loro volta non vengono sostituite.

Tutto ciò ha portato inevitabilmente ad un carico di lavoro insostenibile dovuto ad una diminuzione effettiva del personale del 40%. Come se non bastasse vengono imposte pesanti diminuzioni in busta paga con meno ore di lavoro dichiarate e ritocchi sugli assegni familiari. L’orario di lavoro viene spezzettato in turni distanti fra loro per costringere i lavoratori e le lavoratrici a rinunciare a parte delle proprie ore di lavoro per favorire l’ingresso di esterni/e. L’equipaggiamento è ridotto all’osso e le lavoratrici e i lavoratori sono costretti ad indossare camici estivi d’inverno, sono sprovvisti/e di mascherine, guanti e di attrezzature antinfortunistiche.

Gli operatori e le operatrici sono stati/e costretti/e a firmare la propria presenza ai corsi sulla sicurezza, obbligatori per legge, anche se in realtà non sono mai stati svolti.

Finora i direttori di dipartimento non hanno sporto reclamo adducendo come scusa possibili ripercussioni sui singoli lavoratori e lavoratrici. Far finta di nulla, però, di certo non è di alcuno aiuto alla loro lotta che deve essere assunta da tutte/i coloro che vivono questo ateneo.

Dal 16 Novembre le lavoratrici e i lavoratori sono in stato di agitazione.

Allo sciopero minacciato “La Sapienza” ha risposto con un muro di gomma affermando di non essere al corrente di nulla. Il blocco delle pulizie è quindi slittato di una settimana per intercessione dei sindacati confederali che hanno indetto un tavolo di trattativa.

non lasciamo soli/e i lavoratori e le lavoratrici con cui condividiamo tutti i giorni i luoghi di studio e di lavoro, sosteniamo la lotta!