Il 17 aprile si è svolto lo sciopero unitario dei comparti pulizie e portinerie de “La Sapienza”.
L’astensione dal lavoro registrata è stata altissima, infatti circa l’80% di lavoratrici e lavoratori non ha timbrato il cartellino, grazie anche alla cassa di resistenza pensata garantire la partecipazione allo sciopero anche a coloro non si possono permettere di perdere una giornata dalla busta paga.
Sin dalle 6 meno un quarto era presente di fronte ai tornelli un partecipato picchetto di lavoratori e studenti determinato a far valere le proprie istanze.
Verso metà mattinata si è svolta un’assemblea pubblica in cui si è deciso come portare avanti la giornata di mobilitazione: è stato effettuato un blocco di uno degli ingressi a piazzale Aldo Moro, un corteo interno all’ateneo con volantinaggi e interventi durante le lezioni che spiegavano agli studenti la situazione dei lavoratori.
Giunti sotto al Rettorato una delegazione ha preteso di essere ricevuta dal responsabile de La Sapienza per il settore appalti. L’università, ente committente dell’appalto, ha come al solito declinato ogni responsabilità, scaricando sull’azienda la gestione del conflitto con i lavoratori.
Nonostante l’ennesimo rifiuto a qualsiasi tipo di interlocuzione, i lavoratori per nulla demoralizzati, rilanciano con future giornate di mobilitazione.
L’intensa mattinata di lotta si è conclusa con un pranzo sociale al pratone della città universitaria il cui ricavato è andato alla cassa di resistenza.