“Qualunque tecnologia sufficIentemente avanzata e’ indistinguibile dalla magia” (Arthur C. Clarke)
‘informatica, i computer e le loro interconnessioni, dal cellulare al pc di casa passando per i grandi server, dalle reti telefoniche ai cavi sottomarini intercontinentali in fibra ottica, i loro percorsi obbligati, chi controlla questi percorsi e sopratutto come e’ nato e perche’, sono quesiti che le persone non si fanno.
Sono quei punti del quotidiano che sono assimilabili in tutto e per tutto alla magia delle fiabe piu’ fanciullesche.
Ma a prescindere dall’eta’ non possiamo permetterci piu’ di essere “piccoli”, dove questo equivale ad essere sudditi o peggio schiavi.
Tuttavia nell’informatica, oggi esattamente come ai suoi albori, non vi e’ nulla di “auto-magico”.
Certo la componentistica e’ variata da circuiti grandi millimetri a chip nanometrici, ma immutata ne e’ la logica che li governa, la fisica e la matematica che reggono questo apparente miracolo, che nulla e’ se non una stupefacente “vita” invisibile, piu’ piccola delle nostre stesse cellule, ma che di “umano” ha tutti i difetti e poche delle potenzialita’.
Questa nuova diffusione ha creato un’apparente sottobosco di figure, che si definiscono “competenti” o “utilizzatori”, ma che di fatto sono totalmente inconsci del reale funzionamento di quello che hanno sottomano.
La maggior parte delle persone usa ogni mezzo a sua disposizione (auto, bici, computer, e qualsiasi altro oggetto che tecnologicamente superi la forchetta ed il coltello )come una “scatola nera”, un artefatto dai poteri oscuri che ad un nostro imput dara’ sempre il medesimo output.
E nel caso di malfunzionamento la comprensione del perche’ questo accade non e’ un’opzione, lo portiamo dallo “stregone” di turno per risolvere il problema.
Ed appunto come per la mobilita’ abbiamo scelto un percorso di autoformazione attraverso la ciclofficina, dando strumenti di riappropriazione dei saperi e di critica all’uso dei mezzi cosi’ come viene proposto; anche con il nuovo appuntamento fisso del #GiovediNerd vorremmo scardinare un uso inconsapevole, proposto dall’estabilishment del potere, dei mezzi informatici nel senso piu’ ampio possibile.
Dall’hardware al software, dalle reti sino al dato ed a come viaggia, chi lo puo’ vedere/manipolare e che uso malevolo se ne puo’ fare.
In questo caso riappropiarsi significa difendersi, difendere la propria privacy,non solo attraverso strumenti e metodi, tecnici e sociali, ma con una discussione che vada in fondo alle dinamiche del controllo.
Sfrutteremo inoltre parte del tempo degli incontri del giovedi’ ( circa dalle 18:00 in poi )per proiettare film ed anime inerenti al rapporto fra l’uomo e la tecnologia, proprio per espandere ancora quelle domande e magari trovarne di nuove, o forse avere assieme qualche risposta, anche parziale a questi quesiti.
Ci vediamo ogni Giovedi’ dalle 16 in poi in Officina degli studenti a Fisica.
Gli studenti e le studentesse dell’officina
#GiovediNerd